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Frase del mese

Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.

(Manzoni, Promessi Sposi, Introduzione.)




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domenica 21 aprile 2013

Svelami il tuo amore, di Maria Francesca Petrungaro

Dipinto di Fabian Perez








L’intimo dei tuoi pensieri

mi distrugge,

i tuoi occhi distaccati

nei momenti di batticuore

smembrano le mie ultime certezze.

E mi percuoto l’anima

con la punta della mia angoscia.

Lascia che io entri a passo lento

nei tuoi pensieri,

senza ostilità e senza paura,

lasciami navigare dolcemente.

Spianami la strada impervia

affinché io possa trovare riparo

nelle tetre notti che dedico a te,

alla ricerca del tuo sorriso,

del tuo amore.

Porti via i miei sonni più dolci

senza renderti conto

di quanto ho bisogno di sapere se ci sei,

nella mia vita,

nel mio cammino.

Sei qui per me o per esplorare nuovi volti,

nuovi voci,

nuovi sensazioni?

Imbrigliami,

incatenami in questa strada faticosa

che mi porta a te,

che fa respirare le mie giornate,

che fa tremare la mia voce.

Voglio solo la verità,

se mi ami o mi abbandonerai

come una barca arenata

su un’isola deserta,

in un posto che nessuno potrà mai salvarmi.

Non lasciare che io mi abbandoni

nelle selve di queste lunghe notti.

Non accontentarmi con carezze

che hanno timore di giacere sul mio corpo.

Regalami il segreto

per conoscere il tuo amore

o liberami da queste catene

che stringono forte i miei polsi.



 Maria Francesca Petrungaro Copyright©2005

Mont Saint-Michel

Mont Saint-Michel


Il Mont Saint-Michel è un isolotto tidale situato presso la costa settentrionale della Francia.



Per saperne di più...

sabato 20 aprile 2013

La parola di oggi è ... RUBIZZO

Rubizzo
/aggettivo
dallo spagnolo roblizo, ''saldo come rovere''.

Di aspetto sano e vigoroso, ancora fresco.
Persona dall'aspetto florido, colorito, detto specialmente di persona anziana:
un vecchietto rubizzo; una donna ancora rubizza; una signora anziana ancora arzilla e rubizza.

Contrari di rubizzo - scolorito, smorto, sparuto.










giovedì 18 aprile 2013

Nulla rimane della scolara di Hiroshima, Primo Levi





Poichè l’angoscia di ciascuno è la nostra
ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
che ti sei stretta convulsamente a tua madre
quasi volessi ripenetrare in lei
quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l’aria volta in veleno
é filtrata a cercarti per le finestre serrate
della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
a incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso,
agonia senza fine, terribile testimonianza
di quanto importi agli dei l’orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
della fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura
che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
la sua cenere muta é stata dispersa dal vento,
la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli.
Vittima sacrificata sull’altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
tristi custodi segreti del tuono definitivo,
ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.








sabato 13 aprile 2013

Le notti bianche


Era una notte meravigliosa, una notte come forse ce ne possono essere soltanto quando siamo giovani, amabile lettore. Il cielo era così pieno di stelle, così luminoso che, gettandovi uno sguardo, senza volerlo si era costretti a domandare a se stessi: è mai possibile che sotto un cielo simile possa vivere ogni sorta di gente collerica e capricciosa? Anche questa è una domanda da giovani, amabile lettore, molto da giovani, ma voglia il Signore mandarvela il più sovente possibile nell’anima! … Parlando d’ogni sorta di signori capricciosi e collerici, non ho potuto fare a meno di rammentare anche la mia saggia condotta in tutta quella giornata.











Fëdor Michailovich Dostoevskij (1821-1881)


Per non dimenticare ...


 Se questo è un uomo, Primo Levi


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici;
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.





mercoledì 10 aprile 2013

Adoro scrivere poesie ascoltando musica classica


Beethoven, Chopin, Rachmaninoff, Schumann, Liszt, Bach, Debussy e via dicendo, solo per dire che io adoro la musica classica e che spesso, nei momenti in cui mi prende l’ispirazione ascolto proprio questa musica. Più in là parlerò meglio del mio rapporto con la musica ma ora lascio un pò di link che allieteranno gli appassionati di questo genere, sperando di aver fatto cosa gradita. Buon ascolto.


 Liszt
Debussy
Chopin








Ebbene sì, suonavo, ma poi ho lasciato, troppo presto direi, per dedicarmi completamente agli studi.



L'uomo e il mare, di Charles Baudelaire


Sempre il mare, uomo libero, amerai!
perché il mare è il tuo specchio; tu contempli
nell'infinito svolgersi dell'onda
l'anima tua, e un abisso è il tuo spirito
non meno amaro. Godi nel tuffarti
in seno alla tua immagine; l'abbracci
con gli occhi e con le braccia, e a volte il cuore
si distrae dal tuo suono al suon di questo
selvaggio ed indomabile lamento.
Discreti e tenebrosi ambedue siete:
uomo, nessuno ha mai sondato il fondo
dei tuoi abissi; nessuno ha conosciuto,
mare, le tue più intime ricchezze,
tanto gelosi siete d'ogni vostro
segreto. Ma da secoli infiniti
senza rimorso né pietà lottate
fra voi, talmente grande è il vostro amore
per la strage e la morte, o lottatori
eterni, o implacabili fratelli!

martedì 9 aprile 2013

Non sono fedele al passato...
Non dimentico nulla, neanche un treno passato troppo in fretta, uno dei miei gatti scomparsi nel nulla, un ricamo floreale su gente senza istruzione ma che riesce a stupirti più di un intellettuale di professione...
 Siamo il risultato di un passato, è vero, ma rimanere aggrappati a qualcosa che è già stato può trasformarci in statue di sale.



Giovane donna con libro

Giovane donna con libro - Museo San Pietroburgo


Dejneka, Aleksandr Aleksandrovic ( Pittore sovietico, Kursk 1899 - Mosca 1969 )


lunedì 8 aprile 2013

Sete di te m' incalza, di Pablo Neruda

Pablo Neruda - ( Parral 12 luglio 1904 – Santiago del Cile 23 settembre 1973 è stato un poeta e attivista cileno. E' considerato una delle più importanti figure della letteratura latino americana contemporanea.
È stato insignito nel 1971 del Premio Nobel per la Letteratura.
Pablo Neruda

Sete di te m'incalza nelle notti affamate.
Tremula mano rossa che si leva fino alla tua vita.
Ebbra di sete, pazza di sete, sete di selva riarsa.
Sete di metallo ardente, sete di radici avide.
Verso dove, nelle sere in cui i tuoi occhi non vadano
in viaggio verso i miei occhi, attendendoti allora.

Sei piena di tutte le ombre che mi spiano.
Mi segui come gli astri seguono la notte.
Mia madre mi partorì pieno di domande sottili.
Tu a tutte rispondi. Sei piena di voci.
Ancora bianca che cadi sul mare che attraversiamo.
Solco per il torbido seme del mio nome.
Esista una terra mia che non copra la tua orma.
Senza i tuoi occhi erranti, nella notte, verso dove.

Per questo sei la sete e ciò che deve saziarla.
Come poter non amarti se per questo devo amarti.
Se questo è il legame come poterlo tagliare, come.
Come, se persino le mie ossa hanno sete delle tue ossa.
Sete di te, sete di te, ghirlanda atroce e dolce.
Sete di te, che nelle notti mi morde come un cane.
Gli occhi hanno sete, perché esistono i tuoi occhi.
La bocca ha sete, perché esistono i tuoi baci.
L'anima è accesa di queste braccia che ti amano.
Il corpo, incendio vivo che brucerà il tuo corpo.
Di sete. Sete infinita. Sete che cerca la tua sete.
E in essa si distrugge come l'acqua nel fuoco.

da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/poesie/poesie-d-autore/poesia-131532?f=a:698>

Angeli d'acciaio

Angeli d'acciaio (Iron Jawed Angels) è un film che si basa sulla storia delle donne statunitensi che agli inizi del Novecento hanno lottato per ottenere il diritto di voto, mettendo a rischio la propria vita pur di vedere realizzato il loro sogno e quello di tutte le donne.




 Hilary Swank, protagonista del film '' Million Dollar Baby '' si rivela una grande attrice.      





domenica 7 aprile 2013

Il dolce dell'orgoglio, di Maria Francesca Petrungaro

Dipinto di Rob Hefferan









Fai finta di detestarmi,
storci il naso
annusando le mie reazioni.
Annaffi piantagioni di ripicche amorose
ma poi torni sui miei passi
e percorri insieme a me
quello che avevi in mente di esplorare,
sentieri di passione
e baci fragorosi.
Sento che mi irretisci,
sento che desideri avermi sul tuo trono
circondato  dai fiori più belli del reame.
Togli la tua maschera
 e guardami,
ascoltami,
fai in modo che io possa vedere la tua vera identità,
la tua nuda verità,
i cristalli nella tua finta perfidia.





 Maria Francesca Petrungaro Copyright©2005