Siamo nel dodicesimo canto dell'inferno e qui troviamo Dante e Virgilio che raggiungono il settimo cerchio dei violenti. Superato l'ostacolo di Minosse che cerca di impedire il passaggio dei due poeti, Virgilio spiega ora il significato della frana causata dal terremoto che ha accompagnato la morte di Cristo. Poi invita Dante a osservare la pianura che si stende ai loro piedi. Dante nota che la pianura è attraversata dal bollente e rossastro fiume Flegetonte, dove sono annegati i violenti contro il prossimo. A fare la guardia troviamo i Centauri. Uno di loro, Nesso, li traghetterà poi sul fiume Flegetonte e durante il percorso, i due poeti potranno scoprire tra i tiranni anche Alessandro Magno, immerso fino agli occhi nel sangue ribollente. Vedranno ancora la schiera degli omicidi, immersi nel sangue fino alla gola, e i briganti che hanno infestato le regioni d'Italia.
I centauri che sorvegliano i dannati nel fiume Flegetonte. Illustrazione di Gustave Doré.
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