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Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.

(Manzoni, Promessi Sposi, Introduzione.)




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lunedì 17 marzo 2014

Il 17 marzo 1861, con la legge n. 4671 del Regno di Sardegna nasceva il Regno di Italia; Vittorio Emanuele II ne diventava il re.








venerdì 6 settembre 2013

Per non dimenticare...



6 settembre 1941

Una Stella di David venne utilizzata dai nazisti durante l'olocausto come metodo di identificazione degli ebrei.
L'obbligo di portarla venne esteso a tutti gli ebrei al di sopra dei sei anni.




lunedì 2 settembre 2013

Caterina II e Pietro III di Russia


L'ambiziosa straniera, da luterana diventa ortodossa, studia la lingua russa, impara gli usi e i costumi per diventare una vera russa. Pietro III di Russia, a differenza della moglie, è famoso per l'odio nei confronti di tutto ciò che è russo e per la passione per tutto ciò che è tedesco.

Ritratto dello Zar Pietro III di Russia

Caterina II

Oggi dedico un pò di spazio a uno dei più importanti esempi di sovrano illuminato. Sto parlando di Caterina II di Russia.


La granduchessa Caterina dipinta da Louis Caravaque
1745

venerdì 23 agosto 2013

23 agosto del 1927, esecuzione di Sacco e Vanzetti



Ferdinando Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti furono due anarchici italiani.
Vennero giustiziati sulla sedia elettrica negli Stati Uniti con l’accusa di omicidio di una guardia di un calzaturificio e di un contabile.
Molti furono i dubbi sulla sulla loro colpevolezza ma il 23 agosto del 1927 furono giustiziati nel penitenziario di Charlestown, presso Dedham.
 Dopo 50 anni dalla morte di Sacco e Vanzetti, il governatore dello Stato del Massachusetts riconobbe gli errori commessi nel processo.

‘’  Io dichiaro che ogni stigma ed ogni onta vengano per sempre cancellati dai nomi di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti ‘’.

 Proclama del 23 agosto 1977, con il quale il governatore Michael Dukakis assolveva i due italiani dal crimine a loro attribuito.


domenica 4 agosto 2013

Anna Frank




Il 4 agosto 1944 Anna Frank fu catturata dai nazisti in seguito ad una segnalazione da parte di una persona che non è mai stata identificata.

giovedì 25 aprile 2013

Lo avrai, Camerata Kesselring... di Piero Calamandrei

Kesselring fu comandante delle forze d'occupazione tedesche in Italia.
Responsabile di orrori disumani fu processato a Norimberga per crimini contro l'umanità e condannato a morte. La condanna però fu sostituita con il carcere a vita. Dopo cinque anni uscì dal carcere per motivi di salute e al ritorno in Germania fu celebrato come un eroe negli ambienti neonazisti della Baviera.
Oltre a non rimproverarsi nulla, Kesselring ebbe anche il coraggio di dire che gli italiani avrebbero dovuto erigergli un monumento.
Parole che fanno davvero male ... Toccano profondamente anche chi non ha vissuto questa guerra senza limiti, senza pietà.
Piero Calamandrei, uomo della Resistenza, a queste affermazioni rispose con una epigrafe ...


Piero Calamandrei






Lo avrai
camerata Kesselring
il monumento che pretendi da noi italiani
ma con che pietra si costruirà
a deciderlo tocca a noi.
Non coi sassi affumicati
dei borghi inermi straziati dal tuo sterminio
non colla terra dei cimiteri
dove i nostri compagni giovinetti
riposano in serenità
non colla neve inviolata delle montagne
che per due inverni ti sfidarono
non colla primavera di queste valli
che ti videro fuggire.
Ma soltanto col silenzio dei torturati
più duro d'ogni macigno
soltanto con la roccia di questo patto
giurato fra uomini liberi
che volontari si adunarono
per dignità e non per odio
decisi a riscattare
la vergogna e il terrore del mondo.
Su queste strade se vorrai tornare
ai nostri posti ci ritroverai
morti e vivi collo stesso impegno
popolo serrato intorno al monumento
che si chiama
ora e sempre
RESISTENZA.
 

Giorni della liberazione





Partigiani garibaldini in Piazza San Marco, Venezia.



Fonte

martedì 23 aprile 2013

giovedì 18 aprile 2013

Nulla rimane della scolara di Hiroshima, Primo Levi





Poichè l’angoscia di ciascuno è la nostra
ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna
che ti sei stretta convulsamente a tua madre
quasi volessi ripenetrare in lei
quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l’aria volta in veleno
é filtrata a cercarti per le finestre serrate
della tua casa tranquilla dalle robuste pareti
lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata
a incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso,
agonia senza fine, terribile testimonianza
di quanto importi agli dei l’orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella,
della fanciulla d’Olanda murata fra quattro mura
che pure scrisse la sua giovinezza senza domani:
la sua cenere muta é stata dispersa dal vento,
la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima,
ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli.
Vittima sacrificata sull’altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni,
tristi custodi segreti del tuono definitivo,
ci bastano d’assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.








sabato 13 aprile 2013

Per non dimenticare ...


 Se questo è un uomo, Primo Levi


Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case
Voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici;
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per mezzo pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d’inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.