Gl'istinti repubblicani di mia madre m'insegnarono a cercare nel mio simile l'uomo, non il ricco o il potente; e l'inconscia semplice virtù paterna m'avvezzò ad ammirare, più che la boriosa atteggiata mezza-sapienza, la tacita inavvertita virtù di sagrificio ch'è spesso in voi.
Giuseppe Mazzini, Agli operai italiani
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lunedì 10 marzo 2014
domenica 9 marzo 2014
Lo scrittore
Scrivere scrivere scrivere…
Perché scrive lo scrittore?
C’è modo di saperlo?
Si sa?
Per seguire una carriera come un’altra
o per l’amore di qualche cosa?
Chi lo sa.
cultura e società
Amore della parola
per vederla risplendere
sempre più bella, lucida, maliosa,
né mai si stanca di lucidarla.
Per questa cosa sola
senza neppure un’ombra
della vanità?
Scrive con la speranza
di trovare una mano sconosciuta
da poter stringere nell’oscurità.
Lo scrittore, di Aldo Palazzeschi
sabato 8 marzo 2014
Sono le donne difficili quelle che hanno più amore da dare, ma non lo danno a chiunque.
Quelle che parlano quando hanno qualcosa da dire.
Quelle che hanno imparato a proteggersi e a proteggere.
Quelle che non si accontentano più.
Sono le donne difficili, quelle che sanno distinguere i sorrisi della gente, quelli buoni da quelli no. Quelle che ti studiano bene, prima di aprirti il cuore.
Quelle che non si stancano mai di cercare qualcuno che valga la pena.
Quelle che vale la pena.
Sono le donne difficili, quelle che sanno sentire il dolore degli altri.
Quelle con l'anima vicina alla pelle.
Quelle che vedono con mille occhi nascosti.
Quelle che sognano a colori.
Sono le donne difficili che sanno riconoscersi tra loro.
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
Alma Gjini
Sono quelle che, quando la vita non ha alcun sapore, danno sapore alla vita.
Alma Gjini
La signora in rosso di Paul Gustave Fischer
Il male assoluto del nostro tempo è di non credere nei valori. Non ha importanza che siano religiosi oppure laici. I giovani devono credere in qualcosa di positivo e la vita merita di essere vissuta solo se crediamo nei valori, perché questi rimangono anche dopo la nostra morte.
Rita Levi Montalcini
Rita Levi Montalcini
Chi ha la fortuna di possedere la fede si avvale di un sostegno impareggiabile in tutte le fasi del percorso vitale. Se si sostiusce a un Dio antropomorfo, che premia i buoni, l'imperativo inciso nel programma genetico dell'Homo sapiens che il bene ha un premio in se stesso, e il male ha il suo castigo, il laico e il credente troveranno la risposta.
venerdì 7 marzo 2014
Se sei disposto a dimenticare ciò che hai fatto per gli altri
E a ricordare ciò che gli altri hanno fatto per te…
… se sei pronto a non tener conto di ciò che la vita ti deve,
ma a prendere nota di ciò che tu devi alla vita…
… ma soprattutto, se riesci a capire che tu sei negli altri
e gli altri sono in te e che la cosa più importante della vita
non è ciò che riuscirai a prendere da essa,
ma ciò che riuscirai a darle….
Allora avrai imparato a vivere.
… Il valore della vita non sta in ciò che fai,
ma in ciò che riesci ad amare di ciò che fai;
puoi fare tante cose, ma se non riesci ad amarle,
il tuo fare non serve a nulla,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita non sta in ciò che hai,
ma in ciò che sei;
perché in realtà nessuno non ha niente.
L’unica cosa che si può avere è se stessi,
se hai te stesso, hai tutto il mondo
e la tua vita vale più del mondo.
Il valore della tua vita non sta in ciò che pensi:
puoi pensare tutto il bene del mondo,
ma se non ti adoperi per farne almeno un po’
è come se pensassi il male,
e la tua vita non vale nulla.
Il valore della tua vita si misurerà
quando starai per perderla;
se lascerai il mondo un pochino migliore di come l’hai trovato
… allora sarà grande.
… Sai vivere quando…
pur vivendo in questo mondo complicato resti semplice,
pur vivendo in questo mondo ingiusto resti giusto,
pur vivendo in questo mondo disonesto resti onesto,
pur vivendo in questo mondo falso resti autentico,
pur vivendo in questo mondo sporco resti pulito
Ma soprattutto, sai vivere quando…
Pur vivendo in questo mondo con poco amore riesci ad amare
Ma ancor di più sai vivere…
Se, nonostante tutto, amerai lo stesso questo mondo.
Omar Falworth
Il nome di Maria, di Alessandro Manzoni
Alessandro Manzoni, scrittore, poeta e drammaturgo italiano nasceva il 7 marzo del 1785. Il Manzoni è considerato uno dei maggiori romanzieri italiani di tutti i tempi, soprattutto per il romanzo storico '' I promessi sposi '', pubblicato nella versione definitiva fra il 1840 e il 1841-42.
Oggi voglio proporre '' Il nome di Maria '', composizione poetica che fa parte degli '' Inni sacri '', dedicati alle maggiori festività della Chiesa cattolica.
Tacita un giorno a non so qual pendice
Salia d’un fabbro nazaren la sposa;
Salia non vista alla magion felice
D’una pregnante annosa;
E detto: “Salve” a lei, che in reverenti
Accoglienze onorò l’inaspettata,
Dio lodando, sclamò: Tutte le genti
Mi chiameran beata.
Deh! con che scherno udito avria i lontani
Presagi allor l’età superba! Oh tardo
Nostro consiglio! oh degl’intenti umani
Antiveder bugiardo!
Noi testimoni che alla tua parola
Ubbidiente l’avvenir rispose,
Noi serbati all’amor, nati alla scola
Delle celesti cose,
Noi sappiamo, o Maria, ch’Ei solo attenne
L’alta promessa che da Te s’udia,
Ei che in cor la ti pose: a noi solenne
È il nome tuo, Maria.
A noi Madre di Dio quel nome sona:
Salve beata! che s’agguagli ad esso
Qual fu mai nome di mortal persona,
O che gli vegna appresso?
Salve beata! in quale età scortese
Quel sì caro a ridir nome si tacque?
In qual dal padre il figlio non l’apprese?
Quai monti mai, quali acque
Non l’udiro invocar? La terra antica
Non porta sola i templi tuoi, ma quella
Che il Genovese divinò, nutrica
I tuoi cultori anch’ella.
In che lande selvagge, oltre quei mari
Di sì barbaro nome fior si coglie,
Che non conosca de’ tuoi miti altari
Le benedette soglie?
O Vergine, o Signora, o Tuttasanta,
Che bei nomi ti serba ogni loquela!
Più d’un popol superbo esser si vanta
In tua gentil tutela.
Te, quando sorge, e quando cade il die,
E quando il sole a mezzo corso il parte,
Saluta il bronzo, che le turbe pie
Invita ad onorarte.
Nelle paure della veglia bruna,
Te noma il fanciulletto; a Te, tremante,
Quando ingrossa ruggendo la fortuna,
Ricorre il navigante.
La femminetta nel tuo sen regale
La sua spregiata lacrima depone,
E a Te beata, della sua immortale
Alma gli affanni espone;
A Te che i preghi ascolti e le querele,
Non come suole il mondo, né degl’imi
E de’ grandi il dolor col suo crudele
Discernimento estimi.
Tu pur, beata, un dì provasti il pianto,
Né il dì verrà che d’oblianza il copra:
Anco ogni giorno se ne parla; e tanto
Secol vi corse sopra.
Anco ogni giorno se ne parla e plora
In mille parti; d’ogni tuo contento
Teco la terra si rallegra ancora,
Come di fresco evento.
Tanto d’ogni laudato esser la prima
Di Dio la Madre ancor quaggiù dovea;
Tanto piacque al Signor di porre in cima
Questa fanciulla ebrea.
O prole d’Israello, o nell’estremo
Caduta, o da sì lunga ira contrita,
Non è Costei, che in onor tanto avemo,
Di vostra fede uscita?
Non è Davidde il ceppo suo? Con Lei
Era il pensier de’ vostri antiqui vati,
Quando annunziaro i verginal trofei
Sopra l’inferno alzati.
Deh! a Lei volgete finalmente i preghi,
Ch’Ella vi salvi, Ella che salva i suoi;
E non sia gente né tribù che neghi
Lieta cantar con noi:
Salve, o degnata del secondo nome,
O Rosa, o Stella ai periglianti scampo,
Inclita come il sol, terribil come
Oste schierata in campo.
giovedì 6 marzo 2014
1521 Ferdinando Magellano scopre l'isola di Guam
Guam è un'isola nell'oceano Pacifico occidentale, la più grande dell'arcipelago delle Marianne. I suoi abitanti sono in parte chamorro.
Tornò la primavera. Emma ebbe qualche difficoltà di respiro ai primi calori, quando fiorirono i peri. Sin dai primi di luglio, cominciò a contare sulle dita quante settimane mancavano per arrivare a ottobre, pensando che forse il marchese di Andervilliers avrebbe dato un altro ballo a Vaubyessard. Ma il settembre passò senza che arrivassero lettere né visite. Dopo quella delusione, il suo cuore restò nuovamente vuoto, e ricominciò allora la serie monotona delle giornate.
Frase tratta dal libro '' Madame Bovary '', di Gustave Flaubert.
Incipit del libro '' Madame Bovary '', di Gustave Flaubert
Stavamo nell'aula di studio quando entrò il preside seguito da un nuovo vestito in borghese, e da un bidello che portava un grosso banco. Quelli che dormivano si svegliarono, e tutti si alzarono in piedi, come colti in pieno lavoro. Il preside ci fece segno di rimetterci a sedere, poi, voltandosi verso il prefetto, gli disse a bassa voce: " Professor Roger, le raccomando questo allievo; entra in quinta. Se dimostrerà diligenza e buona condotta, passerà tra i grandi dov'è il suo posto, data l'età ''.
domenica 2 marzo 2014
L'ingresso nell'arca di Noè
Le coppie di animali salpano sull'Arca di Noè.
L'autore di questo capolavoro è stato un pittore italiano del 500, Aurelio Luini, che ha raffigurato intorno al 1555 l'episodio biblico dell'Arca di Noè in un affresco della Chiesa di San Maurizio al Monastero Maggiore di Milano.
domenica 16 febbraio 2014
Correva l'anno... 2005
Nel 2005, in Italia entra in vigore il '' Trattato di Kyoto. L'obiettivo è quello di ridurre le quote di emissione dell'anidride carbonica del 6,5% rispetto al 1990 entro il 2010.
sabato 15 febbraio 2014
Paolo e Francesca
Difficile dimenticare il V canto dell'inferno dantesco.
Paolo e Francesca e la loro storia in particolare, la conosce anche chi non ha mai letto la Divina Commedia di Dante Alighieri. Francesca, obbligata dai genitori a sposare Gianciotto Malatesta, viene travolta dall'amore per Paolo che diventa suo amante. Nel V canto, Francesca racconta a Dante la storia con Paolo, culminata nell'assassinio dei due amanti per mano di Gianciotto.
Paolo e Francesca e la loro storia in particolare, la conosce anche chi non ha mai letto la Divina Commedia di Dante Alighieri. Francesca, obbligata dai genitori a sposare Gianciotto Malatesta, viene travolta dall'amore per Paolo che diventa suo amante. Nel V canto, Francesca racconta a Dante la storia con Paolo, culminata nell'assassinio dei due amanti per mano di Gianciotto.
giovedì 13 febbraio 2014
Perseo con la testa di Medusa
Perseo con la testa di Medusa, di Benvenuto Cellini.
L'opera viene anche chiamata '' Perseo del Cellini '', ed è una scultura bronzea, considerata un capolavoro della scultura manierista italiana.
Data 1545 - 1554, Piazza della Signoria, Firenze.
martedì 11 febbraio 2014
Mitologia greca. Ares
Ares, Ares funesto ai mortali, sanguinario, eversore di mura
non potremmo lasciare i Troiani e gli Achei azzuffarsi, a chiunque offra gloria il padre Zeus? e noi due ritirarci e schivare il corruccio di Zeus?
( Atena, Iliade, Omero Libro V, 31 -34 )
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Ares, scultura conservata nella Villa Adriana, a Tivoli.
Ares, divinità greca, figlio di Zeus ed Era, viene solitamente elencato nei dodici Olimpi come il dio della guerra in senso generale. In realtà Ares è il dio degli aspetti più aggressivi e violenti della guerra e della lotta, intesa come sete di sangue. Si oppone quindi ad Atena, che presiede all'aspetto razionale della guerra, e a Marte, il dio romano che viene identificato con Ares che era meno brutale, era un dio buono che difendeva gli uomini da ogni ostacolo, dalle avversità. Basta ammirare la statua del dio Marte ( la statua della Villa Lodovisi ) per notare la differenza con Ares. Marte viene rappresentato seduto, mite e in compagnia di un fanciullo. La popolarità di Ares nel culto fu scarsa. Il luogo di culto principale è Sparta, dove veniva invocato perché concedesse il suo favore prima delle battaglie.
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Ares Ludovisi, copia marmorea romana di un originale greco, restaurato da Gianlorenzo Bernini ( Museo Nazionale Romano ) |
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