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Di libri basta uno per volta, quando non è d'avanzo.

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giovedì 7 marzo 2013

Glicine immortale





E’ il mio sogno cullarti
fra le mie braccia
fare di te la mia ossessione,
svegliarmi e guardarti
  mentre dormi,
sogni
e chissà quali mari navigherai,
quali monti scalerai.
Ed io al tuo fianco
avrò anima di ferro
coraggio di leone.
Coltiverai il mio glicine immortale,
il simbolo del nostro amore
eterno
che va lontano
senza girarsi,
senza ombre di dubbi,
solo un oceano infinito da osservare insieme.



sabato 2 marzo 2013

Recensione della poesia "Glicine immortale", presente nella raccolta poetica "Petali di passione" di Maria Francesca Petrungaro, a cura della scrittrice Alessandra Pagliari.



Dalla raccolta: Petali di passione, di Maria Francesca Petrungaro.
Titolo della poesia: Glicine immortale.
Recensione di Alessandra Maria Pagliari



Maria Francesca Petrungaro è una donna sublime e sensibile, e tutto questo si evince dalla sua raccolta di poesie Petali di passione: autentiche perle, leggiadre come solo lei sa essere. Di rado si ha la fortuna di commentare del materiale che è stato scritto da qualcuno che conosciamo, o a cui vogliamo addirittura bene: è questo il caso, ma il mio giudizio è scevro da ogni condizionamento affettivo. Entrando nel vivo dell’opera, ho scelto tra tutte le poesie una che mi ha colpito in modo particolare, nonostante tutte fossero degne di nota e merito. La lirica in questione si intitola: “Glicine immortale”, ed è come dice il titolo una poesia che sembra mettere le radici in un tempo futuro destinato a non morire mai; leggendola si ha la sensazione che essa racconti la storia di tutti coloro che amano davvero, un amore che si ripeterà all’infinito. Il desiderio di svegliarsi e guardare l’oggetto del proprio amore è un’immagine che ricorda il personale vissuto di tutti, ed infatti la Petrungaro dice: “E’ il mio sogno cullarti, fare di te la mia ossessione, svegliarmi e guardarti mentre dormi … “, e poi “(… ) ed io al tuo fianco avrò anima di ferro coraggio di leone”. Le parole sono semplici, calibrate e delicate, è impossibile non sentirsi toccati da questa poesia. “Amore eterno che va lontano senza girarsi”, dice ancora la Petrungaro, ed infine l’immagine più bella con cui Maria Francesca chiude la poesia: “un oceano infinito da osservare insieme”. Non c’è modo più concreto e dolce per raccontare la sicurezza di un abbraccio fatto di vero amore e conforto, non c’è maniera migliore per spiegare la solidarietà reale tra due esseri umani che si amano. Lo aveva già detto, con altrettante parole mirabili, anche Bjork nella canzone-poesia “Hyperballad”: “to be safe up here with you”, ed è la chiave di tutto: sentirsi protetti e al sicuro con la persona del cuore. A Maria Francesca Petrungaro va riconosciuto il merito di avere composto delle poesie efficaci e delicate, immediate e mai banali, definitivamente toccanti.
Alessandra Maria Pagliari.









Glicine immortale

E’ il mio sogno cullarti fra le mie braccia
fare di te la mia ossessione
svegliarmi e guardarti
  mentre dormi,
sogni
e chissà quali mari navigherai
quali monti scalerai.
Ed io al tuo fianco
avrò anima di ferro
coraggio di leone.
Coltiverai il mio glicine immortale
il simbolo del nostro amore
eterno
che va lontano
senza girarsi
senza ombre di dubbi
solo un oceano infinito da osservare insieme.





Poesia di Maria Francesca Petrungaro




martedì 26 febbraio 2013

Antigua, Vita mia ... di Marcela Serrano



Oggi è caduto il muro di Berlino. Tutto è cominciato quel 9 novembre 1989, con la caduta del muro. E non possiamo immaginare che cos’altro crollerà con lui. Così parlò quel giorno Violeta Dasinski. Avrei potuto prevederlo, se solo fossi stata più attenta. Il suo sguardo nella fotografia rivela un senso di abbandono che non avevo mai notato prima. Come se la coscienza le si fosse diluita negli occhi.








venerdì 22 febbraio 2013

Delphin Enjolras (1857-1945)


Martin Eden

Un uomo aprì la porta con una chiave ed entrò, seguito da un altro, più giovane, che, con imbarazzo, si tolse il berretto. Questi indossava rozzi abiti che odoravano di mare e si sentiva chiaramente fuori posto nella ampia entrata in cui si era ritrovato. Non sapeva che fare del suo berretto, e stava cacciandolo nella tasca della giacca quando l'altro glielo prese. Il gesto fu fatto con calma e naturalezza e l'imbarazzato giovane lo apprezzò: '' mi capisce ''- fu il suo pensiero - '' e mi darà una mano ''.




martedì 19 febbraio 2013

#1 Freedom Writers


Fanciulla che legge...di Franz Ebyl



Il connubio " Donne e Libri ", in passato,  è stato ( non escludo che non lo sia tuttora ) talmente proibito e rifiutato, tanto da aumentare la sete di pittori e fotografi di ogni tempo, annientati da questa meravigliosa potenza.



Franz Ebyl
Franz Ebyl, Fanciulla che legge