Mi abbandonerò alla brezza marina,
lascerò i diari del
passato
e in
balia delle onde
deciderò di tuffarmi
nella sabbia
per sprofondare la mia
inquietudine imperitura.
E tra le pietre
fiammeggianti
darò alle fiamme le
mie carni roventi
di lacrime e rumori.
Gabbiani stravaganti spiccheranno il volo
e l’acqua marina
attaccherà gli scogli
senza porre uno
sguardo alla mia giovane morte.
Divorerò ogni istante
di questo quadro funesto e
attanaglierò la mia
mente
fino a farla divenire polvere.
Tu non esisti più.
Tremo.
Piango.
Mi rialzo.
Immagini cancellate,
perse,
scaraventate nel baratro dell’inferno.
Ora i miei sensi si arricchiranno di te,
della dolcezza di un
nuovo libro,
da riscrivere,
da vivere,
da cantare ai gabbiani stupiti
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