'' La pioggia prima che cada '' nella mia libreria ... |
Titolo libro La pioggia prima che cada
Autore Jonathan Coe
‘’ La pioggia prima che cada ‘’ di Jonathan Coe si apre con una telefonata che annuncia a Gill, madre londinese di due figlie, la morte di sua zia Rosamond, ritrovata sulla sua poltrona di casa, nella campagna inglese dello Shropshire. Al fianco di Rosamond un registratore e delle cassette, insieme alla raccomandazione di consegnarle a Imogen, la bambina che, molti anni prima, compare alla festa per il cinquantesimo compleanno di Rosamond e che poi sparisce nel nulla, senza lasciare tracce. Rosamond sente la necessità, prima di lasciare il teatro della vita, di raccontare attraverso la sua voce e l’aiuto di fotografie, la storia che riguarda Imogen. Non resta che ascoltare le registrazioni accompagnate dalle 20 fotografie, per scoprire il mistero di una vita. Si tratta di fotografie che raccontano momenti, ricordi, colori, posti, vite vissute, acconciature d’altri tempi, fotografie che emanano quasi i profumi dei posti in cui le foto sono state scattate, posti magici come lo Shropshire, che al solo nominare mi riempie la mente di immagini di paesaggi dipinti di verde travolgente, un verde che colpisce l’animo. Immagini di ricordi che ora vengono fuori, mano a mano che le registrazioni della signora Rosamond procedono, tracciando le storie di ben tre generazioni di donne che si emozionano, di donne che odiano altre donne, della forza delle donne che fanno di tutto per conquistare un’altra donna che a sua volta rinuncia, di donne che alla fine sono sempre pronte a ricevere amore. Rosamond percorre ogni momento lasciando quasi l’amaro in bocca, un vuoto che fa riflettere sui rapporti umani, su quale piega possono prendere. C'è da dire che Imogen non è la protagonista assoluta della storia, anche se le registrazioni e le foto sono destinate a lei. Il lascito riguarda anche Beatrix, cugina di Rosamond, con la quale fugge da casa quando ancora bambine si sentono negate dai genitori, private del bisogno di ricevere amore.
Coe mi ha
affascinata, non da subito, lo ammetto. Ma dopo un paio di capitoli capisci che
il succo della storia non può schivare particolari importanti del passato per
comprendere realmente una storia che tocca più persone, coinvolte nelle stesse avversità,
più donne legate da un ricordo lontano, da un bacio dato con amore. Coe
riflette sul mondo delle donne, diverse e ognuna col proprio complicato
mistero, ognuna col suo baule di esperienze ingarbugliate, di sbagli, lotte e
avventure, ma tutte immerse in questo acquario fluttuante che è il mondo, tra momenti tragici e momenti che sembrano
dare pace, momenti che compiono il loro percorso e momenti ineluttabili.
Lascio a voi scoprire i meandri del libro.
A Coe faccio i miei complimenti per aver saputo cogliere aspetti che riguardano la sfera femminile, una capacità che mi ha fatto divorare il libro in soli due giorni, presa dalla storia che è ingannevolmente intricata, conferma alla quale arriveremo solo alla fine, dopo aver bevuto interamente il libro, scoprendo così la linearità dei racconti. Infatti, Coe ripercorre la storia di tre generazioni di donne con affabile concatenazione.
A mio parere alcuni dei temi trattati nel libro sono di una grazia infinita, prima di tutto il tema dell'omosessualità. Coe sembra accarezzare teneramente questo tema, in maniera così delicata da non creare esplosioni di pregiudizi. Ancora, i rapporti conflittuali tra genitori e figli che possono, quasi sempre, compromettere la vita e la serenità delle persone. Sì, perché facciamo presto a essere indifferenti, senza pensare che il prezzo per le malefatte arriverà prima o poi, e senza preavviso alcune volte, mostrandoci con estrema crudeltà i danni che abbiamo arrecato con le parole e con comportamenti deprecabili. Mi preme riportare un’ultima chicca: mentre Rosamond racconta e registra la storia, un sottofondo sembra allietare le sue ultime ore. Si tratta di “Bailero” le canzoni dell’Auvergne, che consiglio di ascoltare. Infine, lascio un pezzo tratto dal libro che ci chiarisce il perché sulla scelta del titolo da parte dell’autore, che a mio dire è uno dei pezzi più belli da leggere.
A Coe faccio i miei complimenti per aver saputo cogliere aspetti che riguardano la sfera femminile, una capacità che mi ha fatto divorare il libro in soli due giorni, presa dalla storia che è ingannevolmente intricata, conferma alla quale arriveremo solo alla fine, dopo aver bevuto interamente il libro, scoprendo così la linearità dei racconti. Infatti, Coe ripercorre la storia di tre generazioni di donne con affabile concatenazione.
A mio parere alcuni dei temi trattati nel libro sono di una grazia infinita, prima di tutto il tema dell'omosessualità. Coe sembra accarezzare teneramente questo tema, in maniera così delicata da non creare esplosioni di pregiudizi. Ancora, i rapporti conflittuali tra genitori e figli che possono, quasi sempre, compromettere la vita e la serenità delle persone. Sì, perché facciamo presto a essere indifferenti, senza pensare che il prezzo per le malefatte arriverà prima o poi, e senza preavviso alcune volte, mostrandoci con estrema crudeltà i danni che abbiamo arrecato con le parole e con comportamenti deprecabili. Mi preme riportare un’ultima chicca: mentre Rosamond racconta e registra la storia, un sottofondo sembra allietare le sue ultime ore. Si tratta di “Bailero” le canzoni dell’Auvergne, che consiglio di ascoltare. Infine, lascio un pezzo tratto dal libro che ci chiarisce il perché sulla scelta del titolo da parte dell’autore, che a mio dire è uno dei pezzi più belli da leggere.
‘’Guarda quelle nuvole. Ci sarà un bel temporale se vengono
da questa parte ‘’. Thea sentì l’osservazione: era sempre molto rapida nel
notare i cambiamenti d’umore – restavo sorpresa, ogni volta, nell’accorgermi di
quanto fosse sensibile, pronta a recepire gli stati d’animo degli adulti. ‘’
Per questo hai l’aria triste? ‘’ si sentì in dovere di chiedere. Rebecca si
girò. ‘’ Chi, io? No, non mi dispiace la pioggia estiva. Anzi, mi piace. E’ il
tipo che preferisco ‘’.
‘’Il tuo tipo di pioggia preferito? ‘’ disse Thea. Ricordo
che aveva la fronte aggrottata, mentre rifletteva su queste parole, poi
annunciò: Be’, a me piace la pioggia prima che cada ‘’. Rebecca sorrise della
trovata, ma io ( in modo molto pedante, suppongo ) dissi: ‘’ Però prima che
cada non è proprio pioggia, tesoro ‘’.
‘’ E alloracos’è? ‘’ disse Thea. E io spiegai: ‘’ E’ solo
umidità. Umidità nelle nuvole ‘’. Thea abbassò gli occhi e si concentrò, ancora
una volta, a scegliere i ciottoli sulla spiaggia: ne raccolse due e prese a
batterli uno contro l’altro. Il suono sembrava darle piacere. Non mi arresi: ‘’
Sai, Thea, non esiste una cosa come la pioggia prima che cada. Deve cadere,
altrimenti non è pioggia ‘’. Era un principio stupido su cui insistere con una
bambina, e mi pentii di aver cominciato. Ma Thea sembrava non avere alcuna
difficoltà ad afferrarlo, semmai il contrario – perché dopo qualche minuto mi
guardò e scosse la testa con aria di commiserazione, come se stesse mettendo a
dura prova la sua pazienza dover discutere di questioni del genere con una
ritardata. ‘’ Certo che non esiste una cosa così, ‘’ disse. ‘’ E’ proprio per questo che è la mia
preferita. Qualcosa può ben farti felice, no? Anche se non è reale ‘’. Poi
corse verso l’acqua, con un gran sorriso, felice che la sua logica avesse
riportato una vittoria così sfacciata.
Photos of Shropshire |
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