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martedì 13 agosto 2013

Freedom Writers

Hilary Swank, questa volta nel ruolo di insegnante di inglese, si rivela ancora una volta straordinaria.  Dopo averla vista in ‘’ Angeli d’acciaio ‘’  e ‘’ Million Dollar Baby ‘’ difficilmente si dimentica, anche per i ruoli molto forti che ha interpretato. 

Freedom Writers racconta la vera storia dell'insegnante Erin Gruwell  e della sua classe di studenti problematici di un liceo californiano. Erin approda nella Room 203, satura di studenti difficili e preoccupanti. Lei che è al suo primo incarico trova entusiasmante fin da subito l’idea di poter partecipare al programma di integrazione razziale nelle scuole, ma tutto ciò si rivela molto scoraggiante fin dall’inizio. Non siamo lontani dai disordini di Los Angeles del 1992, i gruppi etnici sono in continua guerra e all’interno delle classi è difficile mantenere l’ordine tra gli studenti che sono in perenne lotta fra loro. Il primo giorno di scuola di Erin è drammatico a tal punto che pensa subito di rivisitare i programmi e la sua azione didattica. Non perde le speranze e a differenza degli altri professori e della direttrice didattica, che ormai rassegnati lavorano aspettando il momento in cui gli studenti abbandonino la scuola, prende coraggio e punta sulle sue capacità. Il suo insegnamento, improntato sui temi del razzismo e della tolleranza funziona, riesce a interessare gli studenti che si ritrovano a condividere le stesse emozioni. Un tema molto importante è quello dell’Olocausto che l’insegnante affronta con i ragazzi attraverso la lettura de ‘’Il diario di Anna Frank’’,  la visita al Museo della Tolleranza di Los Angeles e l’incontro con una sopravvissuta ai campi di concentramento. Inoltre stimola gli studenti a scrivere diari personali che Erin distribuisce loro con la raccomandazione di non lasciare nessuna pagina in bianco. Alla fine verranno pubblicati con il titolo di Freedom Writers ( chiaro riferimento ai Freedom riders, attivisti per i diritti civili che nel 1961 protestarono contro la segregazione razziale). E’ un film singolare, capace di far riflettere e credere possibile una convivenza tra realtà diverse.




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